LEADER è l’acronimo di “Liason Entre Action de Developement de l’Economie Rurale” (Collegamento Tra Le Azioni Di Sviluppo Dell’economia Rurale).

Nato nel 1989 come iniziativa Comunitaria, si è sviluppato con le iniziative LEADER I (1989-1993), LEADER II ( 1994-1999), LEADER + (2000-2006). È ora uno degli Assi di sviluppo per il sostegno delle aree rurali da parte della Comunità Europea. L’iniziativa, giunta alla sua quarta programmazione, prevede la realizzazione di un piano di sviluppo locale elaborato attraverso la costituzione di un partenariato pubblico-privato.

L’APPROCCIO LEADER si basa proprio sulla costituzione a livello locale di un gruppo di azione, formato da quei soggetti che sul territorio operano per la valorizzazione locale (enti locali, organizzazioni professionali,
associazioni e consorzi), che danno vita ad una società, la quale elabora un progetto e ottiene un finanziamento dalla Comunità Europea. Il GAL è chiamato anche a reperire le risorse finanziarie per gli investimenti che non sono coperti dal finanziamento europeo (circa il 54%).
L’APPROCCIO LEADER è una vera e propria strategia innovativa nel panorama dei contributi europei all’agricoltura. Leader è un’iniziativa comunitaria destinata a sostenere le comunità rurali nell’opera di miglioramento della qualità della vita e della prosperità economica della loro regione.
LEADER si articola intorno a quattro temi dominanti:

  1. impiego ottimale delle risorse naturali e culturali, inclusa la valorizzazione dei siti Natura 2000;
  2. miglioramento della qualità di vita nelle zone rurali;
  3. valorizzazione dei prodotti locali, favorendo in particolare l’accesso ai mercati da parte delle piccole unità di produzione tramite azioni collettive;
  4. utilizzazione di nuovo know-how e nuove tecnologie per rendere più concorrenziali i prodotti e i servizi delle aree rurali.

LEADER, inoltre, fonda la sua strategia su sette filoni d’azione:

  • Territorio: le strategie d’intervento devono fondarsi sull’identità del territorio, sulla sua specificità, sui suoi punti di forza e di debolezza;
  • Partecipazione: le decisioni devono essere il frutto di un processo partecipato che coinvolga le comunità locali. Tutti i – cittadini devono essere informati e coinvolti nell’iniziativa, mediante interventi di formazione e “animazione”;
  • Partenariato e Gruppi di Azione Locale: i GAL sono il perno di tutto il sistema, poiché sono dotati di poteri decisionali e di competenze professionali adeguati e poiché avvicinano le decisioni al territorio e alle comunità locali;
  • Innovazione: caratteristica peculiare degli interventi proposti deve essere la novità e la formulazione di proposte nuove, nuovi processi, nuove forme di organizzazione.
  • Integrazione: gli interventi devono formare una vera e propria strategia integrata per il territorio ed armonizzarsi con altre iniziative programmatiche attive.
  • Creazione di reti e cooperazione: i GAL non devono essere soggetti isolati, ma comunicare tra di loro e coordinarsi per permettere la cooperazione tra le diverse aree e diversi paesi;
  • Finanziamento e gestione finanziaria a livello locale: il GAL non solo definisce la strategia ma ha importanti deleghe in materia di finanziamento e gestione.

Tutto questo nell’ottica di garantire la massima sussidiarietà e partecipazione