All’interno del proprio PSL il GAL Fior D’Olivi ha l’obiettivo di realizzare progetti di cooperazione previsti dalla Misura 421 “Sviluppo di progetti di cooperazione interterritoriale e transnazionale coerenti con gli obiettivi previsti dalle strategie di sviluppo locale”.
Infatti, all’interno dell’Asse IV “Approccio Leader”, l’art. 62 dispone che sono i Gruppi di Azione Locale (GAL) a porre in essere strategie di sviluppo locale con una concezione e attuazione multisettoriale ed integrata basata sull’interazione tra operatori e progetti appartenenti a vari settori dell’economia locale e sul collegamento in rete di più partenariati.
Anche la cooperazione sia a livello interterritoriale (tra GAL all’interno di uno stesso Stato membro) che transnazionale (tra GAL di più Stati membri e con territori rurali di paesi terzi) rappresenta una delle Misure che compongono i Piani di sviluppo locale (art. 65) per:

  • capitalizzare i risultati conseguiti dalle esperienze pregresse;
  • favorire la sua applicazione nelle strategie di sviluppo locale a una o più misure dei tre assi del PSR;
  • conferire ai GAL una maggiore responsabilità nei processi decisionali e progettuali e, pertanto, nella governance locale;
  • cercare l’integrazione con i programmi di cooperazione territoriale promossi dalla politica di coesione, preadesione e di vicinato.

La cooperazione è uno strumento a disposizione dei gruppi per rafforzare il loro intervento locale, può contribuire a risolvere taluni problemi o a valorizzare meglio i punti di forza del territorio, eavorisce gli scambi di conoscenze e di know-how, la condivisione delle risorse, la ricerca di una massa critica che consentono di accedere ad un nuovo mercato e possono, infatti, contribuire in larga misura a rilanciare l’economia dei territori.

E’ possibile cogliere la diversità delle motivazioni in funzione di tre obiettivi complementari:

  • valorizzare le analogie – alcuni progetti di cooperazione sono realizzati da GAL che vantano un punto di forza comune, in base al quale essi intendono sviluppare azioni comuni (una caratteristica geografica, un patrimonio culturale, una produzione specifica, un’innovazione tecnologica,ecc.);
  • valorizzare le complementarità – in questo caso la cooperazione tende piuttosto a coinvolgere territori che vantano punti di forza diversi, che possono tuttavia essere valorizzati in modo complementare (vantaggi geografici, complementarità naturali, know-how complementari, suddivisione del lavoro tra partner in base alle rispettive specializzazioni, ecc.);
  • ricercare masse critiche – sovente i territori rurali dispongono di un capitale di risorse limitato che non consente loro, individualmente, di risolvere alcuni problemi o ottimizzare talune potenzialità. Unendo le loro forze, queste zone possono invece superare tali limiti e conseguire risultati che sarebbero altrimenti impossibili (realizzare economie di scala, proporre un’offerta congiunta di prodotti, sostenere i costi per l’introduzione di una nuova tecnologia o di un nuovo procedimento, “fare fronte comune” per ottenere una normativa più favorevole per il prodotto da valorizzare).

Esse riguardano soprattutto l’innovazione e l’apertura verso il mondo esterno:

  • apertura e arricchimento culturale reciproco – la cooperazione, vero e proprio antidoto al localismo, allo “spirito campanilistico”, consente ai GAL di scoprire l’importanza della loro diversità, creando al contempo dei riferimenti e una lingua comuni che, a loro volta, favoriscono l’instaurazione di nuove forme di solidarietà;
  • nascita di una cultura della cooperazione – alcuni territori hanno adottato a tutti i livelli (locale, regionale, nazionale e transnazionale) una strategia chiaramente incentrata sulla cooperazione e la partnership;
  • diffusione all’esterno del gruppo di azione locale dei vantaggi della cooperazione presso altri operatori del loro territorio (imprese, associazioni, ecc.), fornendo loro un’assistenza tecnica (ricerca di partner, accesso ai dispositivi di finanziamento, ecc.) senza tuttavia partecipare direttamente alla realizzazione del progetto.
  • apprendimento basato sull’esperienza – la cooperazione LEADER è anche un’esperienza che consente di evitare numerose difficoltà nell’ambito dei rispettivi progetti futuri e spinge i GAL ad arricchire la strategia di sviluppo elaborata a livello locale (verificare la definizione del territorio, ricorrere eventualmente a nuovi metodi di animazione, rivedere il quadro della partnership, migliorare l’accesso all’innovazione, individuare nuovi collegamenti tra settori, consolidare il decentramento del processo decisionale, incentivare la popolazione ad “appropriarsi” delle modalità relative all’organizzazione in rete, ecc.).

I progetti di cooperazione del GAL FIOR D’OLIVI sono: